Citato da Girolamo Baruffaldi tra le opere di Lana nel Palazzo ducale di Sassuolo, è uno dei risultati più alti del pittore ferrarese a lungo impegnato per la corte estense. Un’incisione dello stesso Lana tratta dal dipinto (1643) è dedicata a Obizzo d’Este, fratello di Francesco I e vescovo di Modena. E’ probabile che Lana abbia realizzato per il suo protettore anche il San Sebastiano, tema particolarmente legato alla corte, e che alla morte di Obizzo la tela sia confluita a Sassuolo. Lana è il protagonista del panorama artistico estense della prima metà del secolo. Muovendosi da un formazione ferrarese (Scarsellino e Guercino), si accosta via via al classicismo di Guido Reni, per giungere a risultati di aulica eleganza, come in questa bellissima tela dove il tema sacro viene svolto con un accento profano, in un calibratissimo equilibrio tra accostante naturalismo e colta retorica classicheggiante.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.