Mentre il libro, retto con la destra, qualifica il personaggio come un uomo di lettere, la stola di broccato sulla veste scura sembra indicarne un ruolo di magistrato o comunque pubblico. A convenzioni settentrionali, che sarebbero anacronistiche in ambito italiano, rinvia la capigliatura “a scodella”, rasata sulla nuca e corta sulla fronte, che il personaggio ostenta con sguardo fiero. E’ altresì probabile che, in ordine a soluzioni parimenti nordiche, la tenda verde che gli ombreggia la fronte alluda a un ritratto post mortem. Il dipinto è di alto livello qualitativo e sicuramente va attribuito a un “grande nome”. L’attribuzione a Nicolò Dell’Abate è avvallata da importanti studiosi come Giuliano Briganti e Mina Gregori.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.