La giovane dama, di una bellezza aristocratica e malinconica, tiene affettuosamente per mano il bambino. L’opera presenta una composizione moderna e composta. D. Benati attribuisce questo dipinto a Cesare Gennari, il più importante continuatore dei modi del Guercino, in quanto sono riconoscibili la conduzione vibrante e sottile della pennellata e l’inquieta e mobile sensibilità che sta sotto alla compostezza dei gesti. Benati propone il confronto con altri due ritratti dell’artista, uno quello di Alfonso Gonzaga conte di Novellara nella Galleria Estense di Modena, datato 1666, e quello di Laura Garzoni nella Pinacoteca di Budrio, datato 1676. Dei dipinti citati ritornano l’accalorata fisicità delle carni e la minuziosa e paziente descrizione dei merletti.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.