Su un terreno accidentato, in gran parte occupato da un sontuoso vaso rovesciato, che lascia spandere i fiori che conteneva mescolandoli a frutti di vario tipo, si posano due volatili, un piccione e un’upupa, e una cavia intenta a rosicare un acino d’uva. Nel dipinto risulta il tono rocaille che deriva alle sue opere dalla gamma cromatica preziosa e dalla ricerca virtuosistica negli effetti della luce sul vaso di metallo e nelle gocce di rugiada. La datazione può essere collocata nel secondo quarto del XVIII secolo, nella piena maturità dell’artista.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.