Con poetica allusione alla passione di Cristo il Bambino porge alla Vergine il fiore della passiflora. Di origine fiamminga, Desubleo aveva seguito in Italia il fratellastro Nicolas Renier e, entrato a Bologna nella bottega di Reni, ne sviluppò le propensioni idealizzanti con accenti di sontuosa eleganza. In questo dipinto la sceltissima armonia compositiva e la qualità smaltata della dolce infusione luminosa rinviano al momento più eletto della sua produzione, sul principio degli anni cinquanta, quando era attivo anche per Modena e realizzava il Sogno di Giuseppe per la chiesa del Paradisino e il San Francesco in estasi commissionatogli da Francesco I per la chiesa annessa al Palazzo Ducale di Sassuolo (1654). Lo squisito brano di natura morta dei fiori nel cestino, lucenti e pastosi, può gareggiare con quella dei fioranti più celebri in Emilia a quelle date, i Cittadini.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.