Frequentò l’Accademia napoletana seguendo le lezioni di Lista, palizzi, Morelli e strinse amicizia con Mancini, Dalbono e Michetti. Fu considerato un pittore paesaggista e ritrasse sovente dal vero i dintorni di Napoli, Irpinia e la sua terra natale. Oltre che nel pastello, tecnica nella quale vantava straordinaria capacità, eccelse anche nella pittura ad olio, con cui realizzò composizioni dalla vasta varietà di colori e dalla immediatezza delle forme. Egli si recava spesso nell’isola dove dipingeva dal vero, con un’abilità unica, frutto degli insegnamenti accademici, ma anche di un proprio talento naturale. In quest’opera raffigura il pergolato di Villa Luisa. In un’inquadratura essenziale, in mezzo ai tralci di vite con grappoli carichi di acini d’uva e ai fiori, spicca il bianco delle colonne mentre la solitaria figura femminile, seduta sul muretto che ne accompagna la fuga prospettica, diventa un brano pittorico delizioso e poetico.