L’eroina biblica è colta nell’atto di levare gli occhi al cielo, in segno di ringraziamento, dopo aver ucciso il generale Sisara con un picchetto nella tempia. Il tema, assai affrontato nel Seicento per il suo significato morale che lo assimila a quello di Giuditta e Oloferne, si presta a sottolineare il contrasto tra la giovane età e fragilità della fanciulla e l’efferatezza del suo gesto, compiuto per salvare il popolo eletto. Il dipinto è un esempio importante della prima fase dell’artista reggiano, collocandolo nel corso degli anni trenta del XVII secolo. Besenzi riesce a esprimere con mezzi raffinati, con le paste sapientemente lavorate e la sottile sensualità, un’inquietudine psicologica del personaggio.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.