Dopo alcuni dubbi sull’attribuzione, riferita a Domenico Bettini (artista toscano attivo a lungo a Modena per gli Estensi), si arriva a quella del napoletano Tommaso Realfonso, detto Masillo, grazie a un confronto con la Natura morta con fiori in un vaso d’argento, un’arma d’oro, angurie, fichi e pesche, siglata “TR”, che è di dimensioni pressoché identiche e nel quale compare lo stesso prezioso vaso d’argento che contiene una composizione di fiori molto simile. La tela rappresenta oggetti, posti in modo apparentemente casuale, con taglio molto ravvicinato: un carattere dal quale emerge il tono singolarmente retrospettivo e neoseicentesco dell’operazione condotta da Realfonso, per il quale è stato sottolineato il collegamento con le intenzioni sperimentali della coeva cultura illuminista napoletana.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.