Il dipinto coniuga lo studio del vero, nel genere della cosiddetta “testa di carattere”, con lo spunto narrativo offerto dal rammarico di David, resosi colpevole davanti a Dio di adulterio. Il dipinto è di area emiliana, caratterizzato dal naturalismo della resa epidermica del volto sotto il battere netto della luce. Il timbro denso e bruciato delle ombre è caratteristico di Talami, che è un pittore reggiano vigoroso che sembra evocare “con le sue larghe, ombrose e un po’ enfatiche trame le battute del teatro ducale estense, come le recitava stupendamente il modenese Stringa”, come cita Carlo Volpe.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.