Il dipinto mostra il profeta David in atto di comporre i salmi accompagnandosi all’arpa. Se la fisica consistenza delle ombre bruciate è una sigla inconfondibile del pittore bolognese, qui il carattere guizzante della pennellata sulle vesti e la saldezza dell’impostazione naturalistica riconducono alla sua prima fase. Il lume che spiove dall’alto illumina il volto del profeta e l’espressione è patetica, con un rimando al teatro incipiente barocco di Ludovico Carracci. Il Crespi rilegge la tradizione bolognese precedente alla luce di un rinnovato studio della pittura veneta, consentitogli da un soggiorno a Venezia sul finire degli anni Ottanta del XVII secolo.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.