Su un tavolo dal piano di marmo si dispongono frutti di vario tipo: melegrane, meloni, fichi in un’alzata, uva, mele e pesche, sovrastate da un grande tralcio di vite in penombra, lungo il quale strisciano alcune lumache. Sulla sinistra, una grande scatola di legno consente ai grappoli d’uva di ricadere con maggiore evidenza. La tela è stata attribuita all’artista romano Verrocchi, il quale costituisce un punto di congiunzione tra la fase arcaica della natura morta romana e i suoi sviluppi in chiave barocca. Il dipinto palesa i caratteri ricorrenti nella produzione accertata di Agostino, solito a disporre gli elementi naturali, in prevalenza frutti e fiori, su piani sovrapposti, in modo da consentirne una minuziosa descrizione, ribadita dalla perspicuità del lume che li colpisce di striscio, facendoli emergere dal buio del fondo. Altro elemento che ricorre, come un firma, le lumache sui tralci di vite.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.