San Girolamo, avvolto nel manto rosso cardinalizio, è raffigurato in atto di pentimento, mentre si percuote il petto. Il teschio in primo piano richiama la drammatica fragilità dell’esistenza. L’immagine è dolorosamente umana e l’unico elemento, che richiama al significato religioso, è il tenue riflesso del nimbo che cinge la testa del santo. Il crudo realismo indaga la pelle avvizzita di San Girolamo e ne restituisce il senso di sconsolata decrepitezza, tramite una fragile e incorporea trama pittorica, che gli deriva dal Cavedoni e dal Cantarini, costruendo la forma attraverso un sapiente uso del colore di preparazione. Le pennellate graffianti caratterizzano una pittura eccitata e vibrante.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.