Il personaggio ritratto da Francesco Brini (attribuzione accertata dalla firma celata tra le venature dello schienale della poltrona, ma ben leggibile) è il fiorentino Lorenzo Lenzi, nominato nel 1544 vescovo di Fermo da Papa Paolo III e nel 1555 come vice legato del cardinale Carlo Carafa, su ordine di Papa Paolo IV, a Bologna. Il prelato siede al fianco di un tavolo, coperto da una tovaglia di velluto rosso, su cui si trovano il campanello d’argento alcune lettere e una pila di libri su cui poggia il cappello. L’ambientazione è appena accennata, oltre che dal tavolo, dall’arazzo che spunta con bordo decorato a motivi vegetali. Un ritratto affine a questo è quello di Giulio III realizzato da Prospero Fontana nel 1551, ora nella Biblioteca Universitaria di Bologna. Ipotizzabile è una diretta conoscenza tra i due artisti, agevolata proprio dalla carica di vice legato a Bologna di Lenzi e quindi il dipinto propone motivi di interesse per lo studio dei rapporti artistici tra Bologna e Firenze.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna. La Collezione dei dipinti antichi, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2006.